mercoledì 10 dicembre 2014

JOB ACT!


SCIOPERO DEL 12 DICEMBRE

Una risposta dovuta soprattutto dalla nostra categoria che avrà pesanti ripercussioni dalla

RIFORMA DEL “JOBS-ACT

 

Che il cosiddetto “jobs-act” rappresenti un durissimo attacco ai diritti dei lavoratori riteniamo sia cosa scontata e verificabile da tutti: basta andare a leggerne i contenuti per rendersene conto.

Ma ancora più devastanti sono le ricadute sulla categoria dei bancari, visto e considerato che, oltre le ulteriori perdite di tutele derivanti dal nuovo Art.18 (scomparsa del reintegro per motivi economici!!!)- già abbondantemente depotenziato con la Riforma Fornero, che aveva  quasi cancellato la possibilità di reintegra in presenza di licenziamenti illegittimi (ma ai datori questo non basta … e vogliono ancora di più!!!) - con la nuova normativa sarà possibile anche il “demansionamento con perdita effettiva dell’inquadramento” e il “controllo diretto a distanza” del lavoratore. Possibilità queste che la normativa attuale vieta categoricamente, se non in casi del tutto eccezionali !!!

 

INSOMMA AVETE CAPITO BENE !!! CON IL “JOBS – ACT” LE BANCHE, ANCHE SOLO IN PRESENZA DI SEMPLICE RISTRUTTURAZIONE E/O RIORGANIZZAZIONI AZIENDALI, POTREBBERO DEMANSIONARE E DEGRADARE IL LAVORATORE con fulminea rapidità e pesanti effetti negativi sulle buste paga dei colleghi, con buona pace della professionalità e dei meriti da loro acquisti nel tempo.

 

Immaginate cosa potrebbe succedere in Banca Intesa dove le ristrutturazioni/riorganizzazioni sono a ciclo continuo (come si dice … fare e disfare è tutto un fare !!!) con logica conseguenza che una lavoratrice o un lavoratore saranno costretti ad operare sempre con questa “spada di Damocle” sulla testa, ossia il rischio di vedersi ridurre la retribuzione su iniziativa unilaterale dell’Azienda, dopo averla duramente conquistata. E francamente non è il massimo della vita !!!

Un rischio questo che toccherebbe tutti, nessuno escluso, soprattutto i più giovani che in futuro potrebbero essere chiamati ad immani sacrifici per avere riconosciuta un minimo di carriera, per poi essere alla mercé dell’Azienda che potrà decidere, in qualunque momento, di riportare indietro la professionalità e lo stipendio del lavoratore a suo insindacabile giudizio.

 

ALTRO ELEMENTO DI MASSIMA PREOCCUPAZIONE, CHE RICADRA’ MAGGIORMENTE PROPRIO SULLA NOSTRA CATEGORIA, RIGUARDA LA POSSIBILITA’ DI CONTROLLO DIRETTO A DISTANZA che il Job Act introdurrebbe nel nostro ordinamento ed in deroga alla normativa attuale.

Anche questo aspetto, se dovesse essere applicato così come deliberato, rappresenterebbe un vero e proprio attacco alla dignità dei lavoratori e l’inizio di un pericolosissimo percorso di ritorno al “cottimo” di “nefasta” memoria. Se così fosse i colleghi potrebbero essere legittimamente controllati non solo attraverso telecamere ma anche con sistemi informatici e qualunque altro strumento l’azienda volesse usare al fine di controllare il diretto operato del collega, con pesanti ed evidenti effetti negativi sulla propria vita.

CHIEDIAMOCI !!! …. ma se già oggi l’Azienda controlla pesantemente i risultati del lavoratore nonostante le limitazioni previste, cosa potrà succedere …. SE QUESTE DOVESSERO VENIR MENO !!!!!

 

Con il “Jobs – Act” lo scenario per il mondo del lavoro, soprattutto quello bancario, non potrà che pesantemente peggiorare con la conseguenza che saranno portate indietro le lancette del tempo di oltre 40 anni. E siamo pronti a scommettere che tutto ciò non contribuirà minimamente a risolvere il problema della disoccupazione nel nostro paese, come qualcuno vuole invece farci credere. Anzi !!! Gli unici effetti saranno:

 

·         Una maggiore precarietà, in aggiunta a quella già dilagante;

·         più forza ai datori di lavoro, che già oggi stanno approfittando del momento di difficoltà per avere mano libera sul personale decidendo, a loro insindacabile giudizio, se licenziarlo, fargli fare o cancellargli la carriera. Insomma controllarlo direttamente (come lavori e quindi quanto produci).

 

Ad UNISIN Falcri Silcea non interessano i risvolti di carattere politico che questa vicenda comporta, ma ritenendo il “jobs-act”, così come ad oggi formulato, un vero e proprio attacco ai diritti del mondo del lavoro, ha partecipato fin da subito ad azioni di protesta compresa la manifestazione sindacale del 25 Ottobre u.s. svoltasi a Roma .

Il mercato necessita di ben altro!!! Maggiore occupazione la si produce non con misure che restringano i diritti dei lavoratori, ma attraverso uno stato sociale più equo, minor evasione e corruzione e soprattutto più credibilità ed efficienza nel mercato e nelle istituzioni.

 

Per tutto quanto sopra, in attesa dei decreti attuativi , resta indispensabile contrastare questa riforma unilaterale del Governo , che renderà felici solo le associazioni datoriali , Abi compresa ,senza alcun beneficio in termini di occupazione .

 

Quindi partecipiamo compatti allo Sciopero generale del 12 Dicembre per tutta la giornata lavorativa .

Ci auguriamo che nel frattempo alcune sigle Sindacali rivalutino l’importanza di unirsi a questa sacrosanta protesta, tanto più per la nostra categoria dei bancari

     

 

Firenze 9 Dicembre 2014                                                                                                 La Segreteria