venerdì 29 agosto 2014

Bad Bank or not Bad Bank?

Non si è ancora finito di chiudere gli ombrelloni, che nei corridoi mezzi vuoti del nostro vecchio palazzo di Via Santa Caterina, già nuove voci stanno sovrastando il canto gioioso delle sirene.

-          Sarà Bad Bank?

-          E se si, ci finirà tutto il contenzioso?

-          E chi lavora al contenzioso finirà nella Bad Bank?

-          Ma sarà la sola grande rivoluzione organizzativa?

Domande legittime dai risvolti particolarmente invasivi per la vita lavorativa di tutti noi. Basti pensare che i lavoratori ex Centro Leasing impegnati nel contenzioso sono una ventina e quindi 1/5 dei superstiti di Via Santa Caterina.

Potremmo dire che è inutile fasciarci la testa adesso, a pochi giorni da quel settembre in cui, secondo le parole del nuovo Direttore Generale, si avvierà il processo di riorganizzazione di Mediocredito. Ma come al solito non possiamo non rilevare come troppo spesso il sistema di comunicazione interna tenda ad incontrare marcate zone d’ombra.

Per intendersi, una delle voci più insistenti è proprio quella secondo la quale a Milano tutti sono stati edotti riguardo al progetto di passaggio del contenzioso alla famigerata Bad Bank, mentre niente è trapelato in provincia: insomma proprio quello che Unità Sindacale FALCRI SILCEA aveva chiesto per primo al Direttore e cioè di non far sentire Firenze il “Confine dell’Impero”.

Ma ricordo, come sempre, che quelle riportate sono solo “voci” che rendiamo per dovere di cronaca, ma a cui questo sindacato non vuol dare credito auspicando il consueto atto chiarificatore dell’azienda che faccia partecipe tutti, ma proprio tutti, dei progetti di sviluppo aziendale che ci auguriamo.

Infine un’ultima piccola considerazione in merito al recente accordo sul VAP non sottoscritto dalla nostra sigla sindacale. Il premio sociale va avanti e sta venendo liquidato nelle consuete modalità degli ultimi anni, niente da eccepire se non la solita enorme e complessa burocrazia a cui  siamo abituati, ma della seconda parte dell’accordo cioè la distribuzione delle azioni? Tutto fermo, tutto rimandato, mancano alcune autorizzazioni, il progetto è molto complesso… d’accordo, tutto comprensibile, ma…

Le azioni dovevano essere un anticipo dei futuri premi da monetizzare subito (con forti imposizioni fiscali) o trasformare in un investimento monetizzabile tra tre anni, e più si va in avanti col tempo e più lontano arriverà la possibilità di trarre un vero beneficio da tale operazione. Di questo se ne vorrà tenere conto?

Visto come sta andando avanti questa storia, non era meglio attendere o chiedere maggiori informazioni prima di correre alla firma dell’accordo?

martedì 12 agosto 2014

Il sindacato che vorrei!


O forse avrei dovuto intitolare questo post pre-ferragostiano, “il sindacato che non vorrei”.

Vi spiego perché.

Sapete ormai, se seguite il blog e non solo, dell’impegno che stiamo mettendo a sostegno della battaglia intrapresa da alcuni nostri colleghi per quello che io chiamo, l’affaire auto aziendali (vedi precedente post). Una battaglia che ha visto affiancati la RSA di Unità Sindacale FALCRI SILCEA e quella della Dircredito.

Ecco i fatti che, a mio parere, non collimano col significato di sindacato e attività sindacale.

In primis, e questione decisamente più grave, si è cercato di coinvolgere in questa lotta tutte le sigle sindacali. La risposta da parte loro è stata la… non risposta.

Ora, se mi avessero detto motivandolo, che non erano interessati o che erano addirittura contrari a tale battaglia, l’avrei accettato; il mio sindacato ha studiato la questione sollevata dai colleghi, ha tratto le proprie conclusioni ed ha deciso di sostenere l’iniziativa, ma certo senza la presunzione della ragione totale. Del resto anche l’azienda sostiene le proprie ragioni e, si sa, spesso non coincidono con quelle del sindacato. Direi che questa si chiama democrazia.

Ma non rispondere mi lascia atterrito. Il silenzio difficilmente ha un interpretazione, comunque mai certa. Sono contrari? Sono a favore, ma vogliono perseguire forme di lotta diverse? Mandano avanti gli altri e poi decidono cosa fare se le cose si mettono bene o male?

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si piglia!

Secondo; la strada scelta dai colleghi è stata quella di presentare all’azienda una formale richiesta di chiarimenti a sostegno della lettera, sulla stessa falsa riga, presentata da Unità Sindacale FALCRI SILCEA alcune settimane fa e che trovate in un post precedente. Ci sono stati alcuni problemi nella consegna fisica di tali lettere e quindi si è optato per un invio anticipato via mail che doveva riportare sia gli indirizzi della Dircredito che di Unità Sindacale a dimostrazione dell’impegno delle due organizzazione nella questione. La mail è partita, ma non è mai apparso alcun indirizzo di Unità Sindacale FALCRI SILCEA. Perché?

Perché, come sapete, Unità Sindacale FALCRI SILCEA siede ad un tavolo di trattativa separata rispetto agli altri e l’apparire insieme ad una sigla facente parte del primo tavolo, avrebbe creato un terribile incidente politico e diplomatico.

Con ciò non voglio biasimare la RSA Dircredito né di Firenze, che di Milano, anzi li capisco e ho letto il disagio del collega di Firenze spiegandomi la questione, addirittura adoperandosi per trovare una soluzione.

Mi dico solo che è STUPIDO!!!

E’ stupido anteporre le questioni politiche alla tutela dei lavoratori. Il danno in questo caso non c’è perché le lettere son state consegnate e a tutti è chiaro chi si è mosso a difesa dei diritti dei lavoratori e chi no, ma queste tare politico-mentali dovrebbero essere superate dal principale interesse collettivo.

Purtroppo la realtà è diversa e continuamente in tutti i settori della vita produttiva di questo paese si riscontrano esempi del genere; vi ricordate FIAT e il referendum sul nuovo contratto integrativo? Ma sappiate che anche il settore bancario è pieno di tali esempi: CR Ferrara, CGIL da una parte e tutti gli altri dall’altra; MPS non se ne parla, ecc.

Insomma, affrontare le questione e magari scontrarsi anche in modo cruento è democrazia; latitare, dare valore ad interessi personali, accondiscendere, nascondersi è un inutile Aventino mentre il Parlamento viene occupato.

L’argomento è molto complesso, ne riparleremo. Buona serata e buone ferie da Unità Sindacale FALCRI SILCEA (RSA Mediocredito Italiano – Polo Firenze), ci rivediamo a fine agosto.

lunedì 4 agosto 2014

Auto Aziendale – L’impegno di Unisin a sostegno della protesta dei colleghi persiste.


Oggi 04 agosto, sono state consegnate all’azienda varie, oltre 50 per la precisione,  lettere provenienti dai colleghi commerciali che hanno visto negli scorsi tempi ritirata la propria auto aziendale.

Tale iniziativa si somma alla lettera aperta consegnata nelle scorse settimane ai rappresentanti aziendali di Gruppo e che riporto in calce al post.

Tutte tali azioni sono indirizzate a sapere come l’azienda intenda attivarsi per evitare ogni pregiudizio di diritti e retribuzione nei confronti di tali colleghi.

Non ci resta che aspettare la risposta!!!
A seguire a breve, vari commenti d'obbligo. 

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