SCIOPERO DEL 12
DICEMBRE
Una risposta dovuta
soprattutto dalla nostra categoria che avrà pesanti ripercussioni dalla
RIFORMA
DEL “JOBS-ACT”
Che il cosiddetto “jobs-act” rappresenti un durissimo attacco ai
diritti dei lavoratori riteniamo sia cosa scontata e verificabile da tutti:
basta andare a leggerne i contenuti per rendersene conto.
Ma ancora più devastanti sono le ricadute sulla categoria dei bancari,
visto e considerato che, oltre le ulteriori perdite di tutele derivanti dal
nuovo Art.18 (scomparsa del reintegro per motivi economici!!!)- già
abbondantemente depotenziato con la Riforma Fornero , che aveva quasi cancellato la possibilità di reintegra
in presenza di licenziamenti illegittimi (ma ai datori questo non basta … e
vogliono ancora di più!!!) - con la nuova normativa sarà possibile anche il “demansionamento con perdita effettiva
dell’inquadramento” e il “controllo
diretto a distanza” del lavoratore. Possibilità
queste che la normativa attuale vieta categoricamente, se non in casi del tutto
eccezionali !!!
INSOMMA AVETE CAPITO BENE !!!
CON IL “JOBS – ACT” LE BANCHE, ANCHE SOLO IN PRESENZA
DI SEMPLICE RISTRUTTURAZIONE E/O RIORGANIZZAZIONI AZIENDALI, POTREBBERO
DEMANSIONARE E DEGRADARE IL LAVORATORE con fulminea rapidità e pesanti
effetti negativi sulle buste paga dei colleghi, con buona pace della
professionalità e dei meriti da loro acquisti nel tempo.
Immaginate cosa potrebbe succedere in Banca Intesa dove le
ristrutturazioni/riorganizzazioni sono a ciclo continuo (come si dice … fare e
disfare è tutto un fare !!!) con logica conseguenza che una lavoratrice o un
lavoratore saranno costretti ad operare sempre con questa “spada di Damocle” sulla testa, ossia il rischio di vedersi ridurre
la retribuzione su iniziativa unilaterale dell’Azienda, dopo averla duramente
conquistata. E francamente non è il massimo della vita !!!
Un rischio questo che
toccherebbe tutti, nessuno escluso, soprattutto i più giovani che in futuro potrebbero
essere chiamati ad immani sacrifici per avere riconosciuta un minimo di
carriera, per poi essere alla mercé dell’Azienda che potrà decidere, in
qualunque momento, di riportare indietro la professionalità e lo stipendio del
lavoratore a suo insindacabile giudizio.
ALTRO ELEMENTO DI MASSIMA PREOCCUPAZIONE, CHE
RICADRA’ MAGGIORMENTE PROPRIO SULLA NOSTRA CATEGORIA, RIGUARDA LA POSSIBILITA ’ DI
CONTROLLO DIRETTO A DISTANZA che il Job Act introdurrebbe nel nostro
ordinamento ed in deroga alla normativa attuale.
Anche questo aspetto, se dovesse essere applicato così come
deliberato, rappresenterebbe un vero e proprio attacco alla dignità dei
lavoratori e l’inizio di un pericolosissimo percorso di ritorno al “cottimo” di “nefasta” memoria. Se così fosse i colleghi potrebbero essere
legittimamente controllati non solo attraverso telecamere ma anche con sistemi
informatici e qualunque altro strumento l’azienda volesse usare al fine di
controllare il diretto operato del collega, con pesanti ed evidenti effetti
negativi sulla propria vita.
CHIEDIAMOCI
!!! ….
ma se già oggi l’Azienda controlla pesantemente i risultati del lavoratore
nonostante le limitazioni previste, cosa potrà succedere …. SE QUESTE DOVESSERO
VENIR MENO !!!!!
Con il “Jobs – Act” lo scenario
per il mondo del lavoro, soprattutto quello bancario, non potrà che
pesantemente peggiorare con la conseguenza che saranno portate indietro le
lancette del tempo di oltre 40 anni. E siamo pronti a scommettere che tutto
ciò non contribuirà minimamente a risolvere il problema della disoccupazione
nel nostro paese, come qualcuno vuole invece farci credere. Anzi !!! Gli unici
effetti saranno:
·
Una maggiore
precarietà, in aggiunta a quella già dilagante;
·
più forza
ai datori di lavoro, che già oggi stanno approfittando del momento di
difficoltà per avere mano libera sul personale decidendo, a loro insindacabile
giudizio, se licenziarlo, fargli fare o cancellargli la carriera. Insomma controllarlo
direttamente (come lavori e quindi quanto produci).
Ad UNISIN Falcri Silcea non interessano i risvolti di carattere
politico che questa vicenda comporta, ma ritenendo il “jobs-act”, così come ad
oggi formulato, un vero e proprio attacco ai diritti del mondo del lavoro, ha
partecipato fin da subito ad azioni di protesta compresa la manifestazione
sindacale del 25 Ottobre u.s. svoltasi a Roma .
Il mercato necessita di ben altro!!! Maggiore
occupazione la si produce non con misure che restringano i diritti dei
lavoratori, ma attraverso uno stato sociale più equo, minor evasione e
corruzione e soprattutto più credibilità ed efficienza nel mercato e nelle
istituzioni.
Per tutto quanto sopra, in attesa dei decreti attuativi , resta
indispensabile contrastare questa riforma unilaterale del Governo , che renderà
felici solo le associazioni datoriali , Abi compresa ,senza alcun beneficio in
termini di occupazione .
Quindi partecipiamo compatti allo Sciopero
generale del 12 Dicembre per tutta la giornata lavorativa .
Ci auguriamo che nel frattempo alcune sigle Sindacali rivalutino
l’importanza di unirsi a questa sacrosanta protesta, tanto più per la nostra
categoria dei bancari
Firenze 9 Dicembre 2014
La Segreteria
Nessun commento:
Posta un commento