martedì 6 novembre 2012

Tanto tuonò che piovve.

Mi preme, prima di tutto, avvertire che stasera parla Federico e non la FALCRI (seguira' un volantino ufficiale del mio sindacato sui fatti di cui sto per parlare) e mi preme invitarvi a leggere lo scorso post che è un importante contributo dei colleghi di FALCRI Intesa alla comprensione corretta del nuovo accordo di armonizzazione.
Premesso tutto ciò oggi, 6 novembre, e' il giorno dell'inizio del piano di ristrutturazione del medio credito del Gruppo Intesa voluto dall'AD Cucchiani. Si parte con Banca BIIS ed inizia oggi un processo di discussione che, entrò 50 giorni, porterà alla definizione del piano di ristrutturazione e con esso alla scomparsa della stessa banca. La premessa di tale processo e' la definizione degli esuberi. Ci sono 87 colleghi di troppo anche se l'azienda si è premurata di dire da subito che per una ventina di essi ci sarà la possibilità di essere impiegati nuovamente nelle strutture che nasceranno dal piano di ristrutturazione.
Ma la domanda nasce spontanea: cosa dovranno aspettarsi gli altri 60?
Per gli "esuberi" non c'è altro ad aspettarli che il nuovo protocollo per l'occupazione e quindi le nuove norme sulla mobilità, la possibilità del demansionamento ed i contratti di solidarietà (vedi post precedente).
Parliamoci chiaro, e qui è nuovamente Federico che parla, io credo semplicemente che da adesso si avvierà un pesante dibattito ed un forte attrito con i sindacati che porterà alla sistemazione di tutti gli esuberi, perché non è pensabile che un gruppo che impiega circa 98.000 lavoratori non sia in grado di assorbire 60 dipendenti; ma a che prezzo?
Il nuovo CCNL prima ed il protocollo dopo hanno aperto una breccia nei diritti dei lavoratori tale che adesso il punto di partenza di una qualsiasi trattativa sindacale parte perdente. E allora temo che per salvare il lavoro di quei 60 sarà fatto l'ennesimo bagno di sangue dei loro diritti. In fondo e' semplicemente la stessa tecnica usata nei recenti accordi. L'azienda spara a zero e di fronte ad una Caporetto, gli altri sindacati si abbassano ad accettare e firmare tutto, salvo poi pavoneggiarsi di aver salvato il posto a tutti.
È per questo che sono convinto che ci si debba opporre con vigore a tutto ciò.
Anche perché oggi tocca a Banca BIIS, domani toccherà a NEOS, ma poi chi dovrà salire sul patibolo della riduzione dei costi? E non credo che più si va avanti e meglio si disponga la situazione. Sono purtroppo finiti i tempi in cui tutti venivano ricollocati con facilità e non mi può bastare l'impegno degli altri sindacati su un volantino a lottare affinché tutto il Gruppo si impegni alla risoluzione degli esuberi appena dopo aver firmato un protocollo che tace su tutto ciò.
Il nuovo CCNL ed il nuovo Protocollo hanno messo in mano all'azienda una fucile; non verrà mai usato ma, come si diceva in un vecchio film, quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola (oserei dire disarmato nel nostro caso), l'uomo col fucile e' un uomo morto.
Bene, ormai il fucile non glielo potremo togliere all'azienda, ma fermare chi gliel'ha regalato si!
Buona notte.

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