martedì 12 agosto 2014

Il sindacato che vorrei!


O forse avrei dovuto intitolare questo post pre-ferragostiano, “il sindacato che non vorrei”.

Vi spiego perché.

Sapete ormai, se seguite il blog e non solo, dell’impegno che stiamo mettendo a sostegno della battaglia intrapresa da alcuni nostri colleghi per quello che io chiamo, l’affaire auto aziendali (vedi precedente post). Una battaglia che ha visto affiancati la RSA di Unità Sindacale FALCRI SILCEA e quella della Dircredito.

Ecco i fatti che, a mio parere, non collimano col significato di sindacato e attività sindacale.

In primis, e questione decisamente più grave, si è cercato di coinvolgere in questa lotta tutte le sigle sindacali. La risposta da parte loro è stata la… non risposta.

Ora, se mi avessero detto motivandolo, che non erano interessati o che erano addirittura contrari a tale battaglia, l’avrei accettato; il mio sindacato ha studiato la questione sollevata dai colleghi, ha tratto le proprie conclusioni ed ha deciso di sostenere l’iniziativa, ma certo senza la presunzione della ragione totale. Del resto anche l’azienda sostiene le proprie ragioni e, si sa, spesso non coincidono con quelle del sindacato. Direi che questa si chiama democrazia.

Ma non rispondere mi lascia atterrito. Il silenzio difficilmente ha un interpretazione, comunque mai certa. Sono contrari? Sono a favore, ma vogliono perseguire forme di lotta diverse? Mandano avanti gli altri e poi decidono cosa fare se le cose si mettono bene o male?

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si piglia!

Secondo; la strada scelta dai colleghi è stata quella di presentare all’azienda una formale richiesta di chiarimenti a sostegno della lettera, sulla stessa falsa riga, presentata da Unità Sindacale FALCRI SILCEA alcune settimane fa e che trovate in un post precedente. Ci sono stati alcuni problemi nella consegna fisica di tali lettere e quindi si è optato per un invio anticipato via mail che doveva riportare sia gli indirizzi della Dircredito che di Unità Sindacale a dimostrazione dell’impegno delle due organizzazione nella questione. La mail è partita, ma non è mai apparso alcun indirizzo di Unità Sindacale FALCRI SILCEA. Perché?

Perché, come sapete, Unità Sindacale FALCRI SILCEA siede ad un tavolo di trattativa separata rispetto agli altri e l’apparire insieme ad una sigla facente parte del primo tavolo, avrebbe creato un terribile incidente politico e diplomatico.

Con ciò non voglio biasimare la RSA Dircredito né di Firenze, che di Milano, anzi li capisco e ho letto il disagio del collega di Firenze spiegandomi la questione, addirittura adoperandosi per trovare una soluzione.

Mi dico solo che è STUPIDO!!!

E’ stupido anteporre le questioni politiche alla tutela dei lavoratori. Il danno in questo caso non c’è perché le lettere son state consegnate e a tutti è chiaro chi si è mosso a difesa dei diritti dei lavoratori e chi no, ma queste tare politico-mentali dovrebbero essere superate dal principale interesse collettivo.

Purtroppo la realtà è diversa e continuamente in tutti i settori della vita produttiva di questo paese si riscontrano esempi del genere; vi ricordate FIAT e il referendum sul nuovo contratto integrativo? Ma sappiate che anche il settore bancario è pieno di tali esempi: CR Ferrara, CGIL da una parte e tutti gli altri dall’altra; MPS non se ne parla, ecc.

Insomma, affrontare le questione e magari scontrarsi anche in modo cruento è democrazia; latitare, dare valore ad interessi personali, accondiscendere, nascondersi è un inutile Aventino mentre il Parlamento viene occupato.

L’argomento è molto complesso, ne riparleremo. Buona serata e buone ferie da Unità Sindacale FALCRI SILCEA (RSA Mediocredito Italiano – Polo Firenze), ci rivediamo a fine agosto.

Nessun commento:

Posta un commento