venerdì 31 ottobre 2014
mercoledì 29 ottobre 2014
martedì 28 ottobre 2014
UNITA’ SINDACALE CONTRO LA PRECARIETA’ DELLA VITA – Roma 25 ottobre 2014
Al canto di Bella Ciao, coro della protesta ormai per
antonomasia in tutto il mondo, anche Unità Sindacale FALCRI SILCEA, si è
presentata a Roma lo scorso 25 ottobre per manifestare tutto il nostro sdegno
nei confronti del Job Act.
Superfluo ribadire i contenuti tragici e deleteri del provvedimento
ormai già approvato dal Senato e, a detta dell’ambiente, in dirittura d’arrivo.
Con la CGIL noi c’eravamo, al di là di ogni preconcetto; per
qualcuno un ritorno a casa, per altri il tapparsi il naso pur di abbracciare
una giusta rivendicazione. In ogni caso questa è la vera unità; unità di
intenti e di politica, di lotta e resistenza al di là di tavoli e tavolini,
primi, secondi o contorni.
Questo è il sindacato che ci piace!
clicca per ingrandire
mercoledì 22 ottobre 2014
mercoledì 15 ottobre 2014
lunedì 13 ottobre 2014
mercoledì 8 ottobre 2014
Uno sguardo al mondo bancario e un occhiolino ai movimenti in corso nella nostra azienda!
Il Gruppo Unicredit si è dotato da anni di un'apposita azienda deputata alla gestione del contenzioso e oggi è pronta a venderla. Riportiamo gli articoli apparsi, ad esempio fra molti, sul "Sole 24 Ore" e sulla "Reuters":
Si ribadisce quanto affermato nei precedenti post e cioè che quello che sta avvenendo nella nostra azienda riguardo la riorganizzazione del settore del contenzioso è lungi dall'essere cosa concreta e stabile, bensì in pieno divenire. Altresì condividiamo l'azienda quando ci invita a considerare le "opportunità" che potrebbero derivare da tali ristrutturazioni (e chi non sogna che il proprio lavori migliori??? ndr.).
Solamente chiediamo ai colleghi di prestare attenzione e cerchiamo di fare informazione.
Non smetteremo mai di farlo!
Si ribadisce quanto affermato nei precedenti post e cioè che quello che sta avvenendo nella nostra azienda riguardo la riorganizzazione del settore del contenzioso è lungi dall'essere cosa concreta e stabile, bensì in pieno divenire. Altresì condividiamo l'azienda quando ci invita a considerare le "opportunità" che potrebbero derivare da tali ristrutturazioni (e chi non sogna che il proprio lavori migliori??? ndr.).
Solamente chiediamo ai colleghi di prestare attenzione e cerchiamo di fare informazione.
Non smetteremo mai di farlo!
martedì 7 ottobre 2014
lunedì 6 ottobre 2014
Mediocredito Italiano S.p.A. - Il resoconto dell’incontro di venerdì 3 ottobre
In data 3 ottobre 2014, alle 14,30
per il secondo tavolo di trattativa di cui fa parte Unità Sindacale FALCRI
SILCEA, si è tenuto l’incontro “semestrale” fra le Organizzazioni Sindacali ed
i Rappresentanti Aziendali e di Gruppo.
E’ stato un incontro assolutamente
particolare e diverso dalle normali semestrali in cui l’azienda, di solito, si
limita a fornire i dati sull’occupazione, e le rappresentanze sindacali
prospettano i problemi relativi ai carichi di lavoro, gli organici e le condizioni
igienico ambientali. La particolarità è dettata dal peculiare momento storico
che sta vivendo la nostra azienda. Finita, infatti, la prima fase della fusione
giuridica delle varie anime che oggi costituiscono Mediocredito Italiano, siamo
passati alla fase dell’”integrazione” dominata da fattori endogeni legati alla
necessità di creare sinergie ed economie di scala (chiusura di uffici e servizi
doppi) e fenomeni esogeni, legati alla più ampia riforma della Banca dei
Territori recentemente presentata dal CEO Messina. Il risultato è un’azienda in
totale e continuo movimento di cui, in questo momento, è impossibile scattare
una fotografia precisa.
Questi gli argomenti nel concreto
affrontati.
-
Riorganizzazione degli uffici: l’azienda ha confermato l’avvio del
processo di riorganizzazione di vari uffici (creazione del nuovo ufficio del
Credito Proattivo, accentramento di alcuni servizi o sul Polo di Firenze o su
Milano o su Bologna). Peraltro l’azienda ha sottolineato che, avendo spostato
alcune specifiche attività su Bologna ha determinato l’abbandono del progetto
di chiusura di quel punto operativo. Unità Sindacale FALCRI SILCEA, preso atto
dell’informativa, si auspica che in tali attività di riorganizzazione si
mantengano alti i livelli di attenzione in materia di carichi di lavoro e
organici così che siano risolte tutte le situazioni di stress gravanti oggi sui
colleghi.
-
Riorganizzazione del settore commerciale: questo, dominato dal più
ampio processo di riorganizzazione della Banca dei Territori, ha già visto
l’abbandono o almeno la profonda modifica, del progetto degli 80 advisors di
MCI. A questo si sostituisce un modello di attività disegnato sulla figura
dello “Specialista di Impresa” presente nelle filiali impresa della Banca dei
Territori. Sussisteranno per il momento, due canali di vendita, uno per il
Factoring ed uno per Leasing e Medio-Lungo Termine, e quindi saranno due gli
specialisti di MCI che andranno a svolgere la propria attività nelle filiali
imprese. L’azienda
ha confermato una totale attenzione affinché non ci siano ricadute negative per
i colleghi che saranno destinatari dei prossimi spostamenti di sede di lavoro.
Unità Sindacale FALCRI SILCEA auspica inoltre una particolare attenzione sulla
garanzia di tutte le condizioni di lavoro per i colleghi commerciali in
particolare sulla formazione che deve andare al di là della formazione
incrociata fra colleghi ex leasing e colleghi ex Mediocredito, già adesso
sperimentata.
-
Crediti deteriorati e sofferenze: conferme da parte dell’azienda
giungono in merito alle voci che vedono un prossimo profondo intervento di
ristrutturazione del settore crediti. Tale settore dovrebbe essere affidato ad
una nuova società del Gruppo fuori dal perimetro di Mediocredito Italiano. L’azienda
conferma che si tratta ancora di un progetto in via di analisi e definizione
per il quale non esistono elementi di certezza. Restano quindi confermati i
dubbi espressi da questa organizzazione sindacale nelle precedenti circolari
pubblicate sull’argomento.
-
Banca Ore e Ferie: l’azienda conferma l’invito a tutti i
lavoratori al rispetto degli accordi sottoscritti in occasione delle due
procedure di Licenziamento Collettivo dei mesi scorsi in merito alla fruizione
entro il 2014 di tutte le ferie e banca ore con scadenza dicembre 2013. In
merito a tale argomento Unità Sindacale FALCRI SILCEA ha protestato in merito a
due aspetti della questione. Innanzitutto il fondamentale problema della
mancanza di univocità di richieste da parte dell’azienda. Da una parte, proprio
per attendere a questa difficile fase di ristrutturazione aziendale, si chiede
ai lavoratori il massimo sforzo e la massima presenza in azienda, per poi
chiedere la fruizione di ferie e permessi. “Dove sta la verità: dobbiamo stare
a lavoro di più per accompagnare l’importante fase di lavoro o è primario
consumare ferie e permessi?” Inoltre, mentre per alcuni uffici e ambiti
territoriali l’azienda ha, secondo gli accordi sottoscritti, verificato e
pressato per mezzo dei responsabili di settore la corretta fruizione delle
ferie, in altri uffici e territori, il controllo si è dimostrato molto più
blando, determinando un’inaccettabile disparità di trattamento.
-
Trasferimenti: premesso che il paventato trasferimento di alcune
strutture dalla sede di Milano ad Assago, se non abbandonato, è stato rinviato
alla prossima primavera, con l’auspicio di questa sigla sindacale che tale
progetto venga completamente abbandonato, sono invece state confermate
(finalmente l’ufficialità) le date di trasferimento della sede di Firenze (sono
le date comunicate nelle precedenti circolari emanate da Unità Sindacale FALCRI
SILCEA) e di Bari.
-
Auto aziendali ad uso promiscuo: l’azienda ha terminato il proprio
lavoro di verifica dei contratti di assunzione dei colleghi a cui è stata tolta
l’auto aziendale ad uso promiscuo comunicandoci che, degli oltre 70 colleghi
interessati dal ritiro della vettura, a soli 3 o 4 è stata restituita, in
applicazione della “policy aziendale”. Unità Sindacale FALCRI SILCEA ritiene
inaccettabile tale presa di posizione evidentemente lesiva degli interessi dei
lavoratori e si riserva di agire al loro fianco nelle competenti sedi
istituzionali.
Unità Sindacale FALCRI SILCEA si
auspica che tale cantiere in pieno fermento non sia solo l’ennesima ristrutturazione
fine a se stessa e che non apra la strada ad eventuali abusi e restrizioni dei
diritti dei lavoratori e continuerà la propria azione di vigilanza e
segnalazione degli eventuali abusi.
·
Carmela Castelmare – Polo Milano
·
Marco Borelli – Polo Firenze
·
Federico Basagni – Polo Firenze
06/10/2014 RSA Mediocredito
italiano S.p.A.
giovedì 2 ottobre 2014
Bad Bank!!!
Bad Bank!!!
In Mediocredito Italiano il progetto si concretizza?
Sempre più forti si fanno le
“voci” della creazione di una Bad Bank,
spin off della nostra azienda, in cui dovrebbero confluire tutte le posizioni a
“contenzioso” ex Leasint, Centro Leasing e forse Centro Factoring, Neos, e
Mediocredito Italiano pre-fusione.
I contorni della possibile operazione,
anche se sembra difficile essere il frutto di pura fantasia, non sono ancora
chiari:
·
riguarderà il contenzioso di tutto Mediocredito Italiano?
·
Riguarderà le sofferenze con gestione dei soli beni immobili?
·
Anche dei beni mobili?
·
Riguarderà solo una parte delle sofferenze o diventerà, a tendere,
un service stabile per tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo?
Ma altrettanti dubbi sorgono
rispetto alle ricadute occupazionali di tale eventuale operazione:
·
i dipendenti di Mediocredito Italiano, attualmente inseriti nel
settore contenzioso, verranno destinati alla nuova società?
·
Saranno 70, 200 o 300 dipendenti?
·
Saranno distaccati o ceduti?
·
Gestiranno un portafoglio a termine per poi rientrare nelle
rispettive attività o cosa?
In ogni caso, Unità Sindacale – FALCRI SILCEA, se tale progetto si dovesse
concretizzare, auspica che non sia solo l’ennesima ristrutturazione fine a se
stessa e che non apra la strada ad eventuali abusi e restrizione dei diritti
dei lavoratori.
Unità Sindacale – FALCRI SILCEA vigilerà e
metterà totale attenzione sull’evoluzione di tale progetto.
Seguiranno prossime iniziative di
cui vi daremo pronto aggiornamento su: http://falcricentroleasing.blogspot.it/
02/10/2014 - RSA Mediocredito Italiano
Uno sguardo al mondo del lavoro 2
Proibito
dal codice
Così recita l’articolo 2103 del codice civile:
“Il prestatore di lavoro deve essere
adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti
alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni
equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della
retribuzione”.
Ciò
significa, tradotto dal linguaggio giuridico, che il dipendente può cambiare di
ruolo solo quando riceve una promozione o mantiene lo stesso inquadramento
precedente, ma non attraverso un demansionamento, soprattutto se il passaggio
di grado comporta un taglio di stipendio.
Quindi la pratica chiamata demansionamento,
consiste nell'assegnare a un lavoratore dei compiti e delle funzioni di grado inferiore o comunque non
attinenti a quelle per le quali è stato inquadrato nell'organico. Esempi: un
impiegato di un certo livello che viene “sbattuto” a far fotocopie dalla
mattina alla sera dopo aver mandato avanti da solo un intero ufficio per molti
anni, o un caporeparto che viene messo a fare le pulizie e via dicendo.
Si tratta di pratiche oggi impedite dalla legge.
Perciò, mentre i fari mediatici
sono giustamente puntati sulla difesa ad oltranza dell’articolo 18, il Governo prova
a scardinare uno degli ultimi baluardi sindacali, il “divieto di demansionare
un dipendente”.
Un emendamento del governo
all’articolo 4 della delega sul lavoro
depositato dall’esecutivo in commissione Lavoro al Senato prevede infatti la
possibilità, finora impensabile, che un’azienda proceda al demansionamento di
un dipendente. L’emendamento prevede altresì che il governo sia delegato
ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati anche a “una revisione
della disciplina delle mansioni, contemperando l’interesse
dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di
riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con
l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della
professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica
dell’inquadramento”.
Ecco il testo dell’emendamento:
Proposta di modifica n. 4.1000 al DDL n. 1428 - IL GOVERNO APPROVA
Sostituire l'articolo con il seguente:
«Art.
4. – (Delega al Governo in materia di
riordino delle forme contrattuali e dell'attività ispettiva). – 1. Allo
scopo di rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di
coloro che sono in cerca di occupazione, nonché di riordinare i contratti di
lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze del
contesto occupazionale e produttivo e di rendere più efficiente l'attività
ispettiva, il Governo è delegato ad adottare, su proposta del Ministro del
lavoro e delle politiche sociali, entro il termine di sei mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, di cui
uno recante un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie
contrattuali e dei rapporti di lavoro, nel rispetto dei seguenti principi e
criteri direttivi, in coerenza con la regolazione comunitaria e le convenzioni
internazionali:
a) individuare e
analizzare tutte le forme contrattuali esistenti, ai fini di poterne valutare
l'effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il contesto produttivo
nazionale e internazionale, anche in funzione di eventuali interventi di
semplificazione delle medesime tipologie contrattuali;
b) previsione, per le
nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti
in relazione all'anzianità di servizio;
c)
revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l'interesse
dell'impresa all'utile impiego del personale in caso di processi di
riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del
lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle
condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento;
d) revisione della
disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell'evoluzione
tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative
dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore;
e) introduzione,
eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo,
applicabile ai rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato,
nonché nei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori
non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni
sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più
rappresentativi sul piano nazionale, previa consultazione delle parti sociali
comparativamente più rappresentative sul piano sociale;
f) previsione della
possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le
attività lavorative discontinue e occasionali, in tutti i settori produttivi,
attraverso la elevazione dei limiti di reddito attualmente previsti e
assicurando la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati;
g) abrogazione di tutte
le disposizioni che disciplinano le singole forme contrattuali, incompatibili
con le disposizioni del testo organico semplificato, al fine di eliminare
duplicazioni normative e difficoltà interpretative e applicative;
h) razionalizzazione e
semplificazione dell'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento
ovvero attraverso l'istituzione, ai sensi dell'articolo 8 del decreto
legislativo 30 luglio 1999, n. 300, senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili
a legislazione vigente, di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro,
tramite l'integrazione in un'unica struttura dei servizi ispettivi del
Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'INPS e dell'INAIL,
prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle ASL
e delle ARPA.».
Per
la verità già oggi lo spostamento di un dipendente a compiti di grado inferiore
è ammessa quando previsto da un accordo di ristrutturazione aziendale
firmato dai sindacati, vedi Legge 223/91 sui Licenziamenti Collettivi, così
come, la Corte di Cassazione ha stabilito con diverse sentenze che il
demansionamento è legittimo qualora avvenga nell'interesse dello stesso
lavoratore, cioè per evitare che venga licenziato.
Perché,
dunque, c'è bisogno di una norma ad hoc nel Jobs Act? Probabilmente l'obiettivo
del Governo è di permettere alle aziende di gestire il proprio organico
con maggiore flessibilità, adattandolo agli alti e bassi della produzione senza
rischiare di subire delle cause di lavoro, legate proprio a episodi di
demansionamento.
La
certezza è che le nuove regole introdotte con la riforma del lavoro, benché
ancora vaghe, possono aprire la strada a una lunga sequela di abusi.
Iscriviti a:
Post (Atom)