martedì 28 ottobre 2014

Uno sguardo al mondo delle Banche - STRESS TEST... e son dolori


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UNITA’ SINDACALE CONTRO LA PRECARIETA’ DELLA VITA – Roma 25 ottobre 2014


 
Al canto di Bella Ciao, coro della protesta ormai per antonomasia in tutto il mondo, anche Unità Sindacale FALCRI SILCEA, si è presentata a Roma lo scorso 25 ottobre per manifestare tutto il nostro sdegno nei confronti del Job Act.

Superfluo ribadire i contenuti tragici e deleteri del provvedimento ormai già approvato dal Senato e, a detta dell’ambiente, in dirittura d’arrivo.

Con la CGIL noi c’eravamo, al di là di ogni preconcetto; per qualcuno un ritorno a casa, per altri il tapparsi il naso pur di abbracciare una giusta rivendicazione. In ogni caso questa è la vera unità; unità di intenti e di politica, di lotta e resistenza al di là di tavoli e tavolini, primi, secondi o contorni.

Questo è il sindacato che ci piace!

 
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mercoledì 8 ottobre 2014

Uno sguardo al mondo bancario e un occhiolino ai movimenti in corso nella nostra azienda!

Il Gruppo Unicredit si è dotato da anni di un'apposita azienda deputata alla gestione del contenzioso e oggi è pronta a venderla. Riportiamo gli articoli apparsi, ad esempio fra molti, sul "Sole 24 Ore" e sulla "Reuters":

Si ribadisce quanto affermato nei precedenti post e cioè che quello che sta avvenendo nella nostra azienda riguardo la riorganizzazione del settore del contenzioso è lungi dall'essere cosa concreta e stabile, bensì in pieno divenire. Altresì condividiamo l'azienda quando ci invita a considerare le "opportunità" che potrebbero derivare da tali ristrutturazioni (e chi non sogna che il proprio lavori migliori??? ndr.).
Solamente chiediamo ai colleghi di prestare attenzione e cerchiamo di fare informazione.
Non smetteremo mai di farlo!

lunedì 6 ottobre 2014

Mediocredito Italiano S.p.A. - Il resoconto dell’incontro di venerdì 3 ottobre


In data 3 ottobre 2014, alle 14,30 per il secondo tavolo di trattativa di cui fa parte Unità Sindacale FALCRI SILCEA, si è tenuto l’incontro “semestrale” fra le Organizzazioni Sindacali ed i Rappresentanti Aziendali e di Gruppo.

E’ stato un incontro assolutamente particolare e diverso dalle normali semestrali in cui l’azienda, di solito, si limita a fornire i dati sull’occupazione, e le rappresentanze sindacali prospettano i problemi relativi ai carichi di lavoro, gli organici e le condizioni igienico ambientali. La particolarità è dettata dal peculiare momento storico che sta vivendo la nostra azienda. Finita, infatti, la prima fase della fusione giuridica delle varie anime che oggi costituiscono Mediocredito Italiano, siamo passati alla fase dell’”integrazione” dominata da fattori endogeni legati alla necessità di creare sinergie ed economie di scala (chiusura di uffici e servizi doppi) e fenomeni esogeni, legati alla più ampia riforma della Banca dei Territori recentemente presentata dal CEO Messina. Il risultato è un’azienda in totale e continuo movimento di cui, in questo momento, è impossibile scattare una fotografia precisa.

Questi gli argomenti nel concreto affrontati.


-          Riorganizzazione degli uffici: l’azienda ha confermato l’avvio del processo di riorganizzazione di vari uffici (creazione del nuovo ufficio del Credito Proattivo, accentramento di alcuni servizi o sul Polo di Firenze o su Milano o su Bologna). Peraltro l’azienda ha sottolineato che, avendo spostato alcune specifiche attività su Bologna ha determinato l’abbandono del progetto di chiusura di quel punto operativo. Unità Sindacale FALCRI SILCEA, preso atto dell’informativa, si auspica che in tali attività di riorganizzazione si mantengano alti i livelli di attenzione in materia di carichi di lavoro e organici così che siano risolte tutte le situazioni di stress gravanti oggi sui colleghi.

-          Riorganizzazione del settore commerciale: questo, dominato dal più ampio processo di riorganizzazione della Banca dei Territori, ha già visto l’abbandono o almeno la profonda modifica, del progetto degli 80 advisors di MCI. A questo si sostituisce un modello di attività disegnato sulla figura dello “Specialista di Impresa” presente nelle filiali impresa della Banca dei Territori. Sussisteranno per il momento, due canali di vendita, uno per il Factoring ed uno per Leasing e Medio-Lungo Termine, e quindi saranno due gli specialisti di MCI che andranno a svolgere la propria attività nelle filiali imprese. L’azienda ha confermato una totale attenzione affinché non ci siano ricadute negative per i colleghi che saranno destinatari dei prossimi spostamenti di sede di lavoro. Unità Sindacale FALCRI SILCEA auspica inoltre una particolare attenzione sulla garanzia di tutte le condizioni di lavoro per i colleghi commerciali in particolare sulla formazione che deve andare al di là della formazione incrociata fra colleghi ex leasing e colleghi ex Mediocredito, già adesso sperimentata.

-          Crediti deteriorati e sofferenze: conferme da parte dell’azienda giungono in merito alle voci che vedono un prossimo profondo intervento di ristrutturazione del settore crediti. Tale settore dovrebbe essere affidato ad una nuova società del Gruppo fuori dal perimetro di Mediocredito Italiano. L’azienda conferma che si tratta ancora di un progetto in via di analisi e definizione per il quale non esistono elementi di certezza. Restano quindi confermati i dubbi espressi da questa organizzazione sindacale nelle precedenti circolari pubblicate sull’argomento.

-          Banca Ore e Ferie: l’azienda conferma l’invito a tutti i lavoratori al rispetto degli accordi sottoscritti in occasione delle due procedure di Licenziamento Collettivo dei mesi scorsi in merito alla fruizione entro il 2014 di tutte le ferie e banca ore con scadenza dicembre 2013. In merito a tale argomento Unità Sindacale FALCRI SILCEA ha protestato in merito a due aspetti della questione. Innanzitutto il fondamentale problema della mancanza di univocità di richieste da parte dell’azienda. Da una parte, proprio per attendere a questa difficile fase di ristrutturazione aziendale, si chiede ai lavoratori il massimo sforzo e la massima presenza in azienda, per poi chiedere la fruizione di ferie e permessi. “Dove sta la verità: dobbiamo stare a lavoro di più per accompagnare l’importante fase di lavoro o è primario consumare ferie e permessi?” Inoltre, mentre per alcuni uffici e ambiti territoriali l’azienda ha, secondo gli accordi sottoscritti, verificato e pressato per mezzo dei responsabili di settore la corretta fruizione delle ferie, in altri uffici e territori, il controllo si è dimostrato molto più blando, determinando un’inaccettabile disparità di trattamento.

-          Trasferimenti: premesso che il paventato trasferimento di alcune strutture dalla sede di Milano ad Assago, se non abbandonato, è stato rinviato alla prossima primavera, con l’auspicio di questa sigla sindacale che tale progetto venga completamente abbandonato, sono invece state confermate (finalmente l’ufficialità) le date di trasferimento della sede di Firenze (sono le date comunicate nelle precedenti circolari emanate da Unità Sindacale FALCRI SILCEA) e di Bari.
 
-          Auto aziendali ad uso promiscuo: l’azienda ha terminato il proprio lavoro di verifica dei contratti di assunzione dei colleghi a cui è stata tolta l’auto aziendale ad uso promiscuo comunicandoci che, degli oltre 70 colleghi interessati dal ritiro della vettura, a soli 3 o 4 è stata restituita, in applicazione della “policy aziendale”. Unità Sindacale FALCRI SILCEA ritiene inaccettabile tale presa di posizione evidentemente lesiva degli interessi dei lavoratori e si riserva di agire al loro fianco nelle competenti sedi istituzionali.
 

Unità Sindacale FALCRI SILCEA si auspica che tale cantiere in pieno fermento non sia solo l’ennesima ristrutturazione fine a se stessa e che non apra la strada ad eventuali abusi e restrizioni dei diritti dei lavoratori e continuerà la propria azione di vigilanza e segnalazione degli eventuali abusi.

 Per ogni ulteriore chiarimento invitiamo tutti a contattare direttamente i nostri RSA di zona:

·         Carmela Castelmare – Polo Milano

·         Marco Borelli – Polo Firenze

·         Federico Basagni – Polo Firenze


o potete seguire il nostro Blog al seguente indirizzo: http://falcricentroleasing.blogspot.it/

 

 

06/10/2014 RSA Mediocredito italiano S.p.A.

giovedì 2 ottobre 2014

Bad Bank!!!


Bad Bank!!!

In Mediocredito Italiano il progetto si concretizza?


Sempre più forti si fanno le “voci” della creazione di una Bad Bank, spin off della nostra azienda, in cui dovrebbero confluire tutte le posizioni a “contenzioso” ex Leasint, Centro Leasing e forse Centro Factoring, Neos, e Mediocredito Italiano pre-fusione.

I contorni della possibile operazione, anche se sembra difficile essere il frutto di pura fantasia, non sono ancora chiari:

·         riguarderà il contenzioso di tutto Mediocredito Italiano?

·         Riguarderà le sofferenze con gestione dei soli beni immobili?

·         Anche dei beni mobili?

·         Riguarderà solo una parte delle sofferenze o diventerà, a tendere, un service stabile per tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo?

Ma altrettanti dubbi sorgono rispetto alle ricadute occupazionali di tale eventuale operazione:

·         i dipendenti di Mediocredito Italiano, attualmente inseriti nel settore contenzioso, verranno destinati alla nuova società?

·         Saranno 70, 200 o 300 dipendenti?

·         Saranno distaccati o ceduti?

·         Gestiranno un portafoglio a termine per poi rientrare nelle rispettive attività o cosa?

In ogni caso, Unità Sindacale – FALCRI SILCEA, se tale progetto si dovesse concretizzare, auspica che non sia solo l’ennesima ristrutturazione fine a se stessa e che non apra la strada ad eventuali abusi e restrizione dei diritti dei lavoratori.

Unità Sindacale – FALCRI SILCEA vigilerà e metterà totale attenzione sull’evoluzione di tale progetto.

Seguiranno prossime iniziative di cui vi daremo pronto aggiornamento su: http://falcricentroleasing.blogspot.it/

02/10/2014  - RSA Mediocredito Italiano

Uno sguardo al mondo del lavoro 2


Proibito dal codice

 

Così recita l’articolo 2103 del codice civile: “Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione”.

Ciò significa, tradotto dal linguaggio giuridico, che il dipendente può cambiare di ruolo solo quando riceve una promozione o mantiene lo stesso inquadramento precedente, ma non attraverso un demansionamento, soprattutto se il passaggio di grado comporta un taglio di stipendio.

Quindi la pratica chiamata demansionamento, consiste nell'assegnare a un lavoratore dei compiti e delle funzioni di grado inferiore o comunque non attinenti a quelle per le quali è stato inquadrato nell'organico. Esempi: un impiegato di un certo livello che viene “sbattuto” a far fotocopie dalla mattina alla sera dopo aver mandato avanti da solo un intero ufficio per molti anni, o un caporeparto che viene messo a fare le pulizie e via dicendo.

Si tratta di pratiche oggi impedite dalla legge.

Perciò, mentre i fari mediatici sono giustamente puntati sulla difesa ad oltranza dell’articolo 18, il Governo prova a scardinare uno degli ultimi baluardi sindacali, il “divieto di demansionare un dipendente”.

Un emendamento del governo all’articolo  4 della delega sul lavoro depositato dall’esecutivo in commissione Lavoro al Senato prevede infatti la possibilità, finora impensabile, che un’azienda proceda al demansionamento di un dipendente. L’emendamento prevede altresì che il governo sia delegato ad adottare uno o più decreti legislativi finalizzati anche a “una revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”.

Ecco il testo dell’emendamento:

 

Proposta di modifica n. 4.1000 al DDL n. 1428 - IL GOVERNO APPROVA

Sostituire l'articolo con il seguente:

        «Art. 4. – (Delega al Governo in materia di riordino delle forme contrattuali e dell'attività ispettiva). – 1. Allo scopo di rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione, nonché di riordinare i contratti di lavoro vigenti per renderli maggiormente coerenti con le attuali esigenze del contesto occupazionale e produttivo e di rendere più efficiente l'attività ispettiva, il Governo è delegato ad adottare, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi, di cui uno recante un testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi, in coerenza con la regolazione comunitaria e le convenzioni internazionali:

            a) individuare e analizzare tutte le forme contrattuali esistenti, ai fini di poterne valutare l'effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il contesto produttivo nazionale e internazionale, anche in funzione di eventuali interventi di semplificazione delle medesime tipologie contrattuali;

            b) previsione, per le nuove  assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio;

       c) revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l'interesse dell'impresa all'utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento;

        d) revisione della disciplina dei controlli a distanza, tenendo conto dell'evoluzione   tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell'impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore;

        e) introduzione, eventualmente anche in via sperimentale, del compenso orario minimo, applicabile ai rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro subordinato, nonché nei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale, previa consultazione delle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano sociale;

            f) previsione della possibilità di estendere il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali, in tutti i settori produttivi, attraverso la elevazione dei limiti di reddito attualmente previsti e assicurando la piena tracciabilità dei buoni lavoro acquistati;

        g) abrogazione di tutte le disposizioni che disciplinano le singole forme contrattuali, incompatibili con le disposizioni del testo organico semplificato, al fine di eliminare duplicazioni normative e difficoltà interpretative e applicative;

        h) razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva, attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso l'istituzione, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l'integrazione in un'unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'INPS e dell'INAIL, prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle ASL e delle ARPA.».

 

Per la verità già oggi lo spostamento di un dipendente a compiti di grado inferiore è ammessa quando previsto da un accordo di ristrutturazione aziendale firmato dai sindacati, vedi Legge 223/91 sui Licenziamenti Collettivi, così come, la Corte di Cassazione ha stabilito con diverse sentenze che il demansionamento è legittimo qualora avvenga nell'interesse dello stesso lavoratore, cioè per evitare che venga licenziato.

Perché, dunque, c'è bisogno di una norma ad hoc nel Jobs Act? Probabilmente l'obiettivo del Governo è di permettere alle aziende di gestire il proprio organico con maggiore flessibilità, adattandolo agli alti e bassi della produzione senza rischiare di subire delle cause di lavoro, legate proprio a episodi di demansionamento.

La certezza è che le nuove regole introdotte con la riforma del lavoro, benché ancora vaghe, possono aprire la strada a una lunga sequela di abusi.

Uno sguardo al mondo del lavoro.

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