Buongiorno a tutti.
Premetto che non era previsto questo aggiornamento visto che
non ci sono state sostanziali novità rispetto all’aggiornamento del 3 scorso,
ma un collega RSA sta girando per i corridoi dando informative ai propri
iscritti che poi, come in un telefono senza fili, si diramano nei vari uffici
con il pericolo di distorsioni. Premetto che il collega non sta facendo niente
di male, anzi lo avrebbe dovuto fare anche prima e di più, che quello che dice
è assolutamente plausibile e che sono convinto che non lo stia facendo solo per
gettare scompiglio, ma mi corre l’obbligo di riportare nel giusto ambito le sue
dichiarazioni. Peraltro tutto quello che sto per scrivere lo potete già
tranquillamente trovare negli aggiornamenti precedenti del 03/11 – 29/10 –
14/10, a cui rimando.
Premesso ciò iniziamo dalle notizie certe:
Dopo l’importante riorganizzazione del settore commerciale
(SFI) con il sostanziale incasellamento di tutta la rete nelle filiale di Banca
dei Territori e lo scorporo di tutto il contenzioso ex leasing nella nuova
società ISP Provis, MCI è prossima ad un’ulteriore ristrutturazione che
interesserà un numero imprecisato di colleghi (la Dott.ssa Ordasso di Capo
Gruppo ha parlato di “centinaia di persone”!?!). Questa ristrutturazione avrà
una prima fase che terminerà il 1° semestre 2016. MCI e Capo Gruppo stanno in questi
giorni studiando come procedere alla ristrutturazione e quindi se avanzare con
trasferimenti ad personam e distacchi (che non necessitano di procedura
sindacale) o se con vere e proprie cessioni di ramo d’azienda (che però
necessitano di modalità tecniche molto più complesse). Questo è quello che è ad
oggi certo perché dichiarato pubblicamente da Capo Gruppo.
Avanziamo quindi con le congetture:
I primi settori che dovrebbero essere interessati sono
sicuramente il personale (il fatto che il direttore del personale Gherardi sia
uscito dall’azienda senza essere sostituito la dice lunga), e il settore
Operations (cioè uffici che vanno dai Servizi Generali agli incassi ex leasing
e ex factoring e che si trovano sulla destra dell’attuale organigramma, tanto
per intendersi). Nella seconda fase della ristrutturazione, successiva a luglio
2015, i settori interessati dovrebbero essere i “Crediti” (la parte sinistra
dell’organigramma) intesi sia come concessione che come recupero. Oltre a tutto
il medio management, cioè la linea che risponde direttamente al Direttore
Generale, che si dice debba essere eliminato.
CONGETTURE, ipotesi, deduzioni, ovvietà, idee, teorie,
insomma, trovate voi l’aggettivo che ritenete più idoneo a spiegare che queste
sono possibilità. Assolutamente plausibili e che io stesso condivido ma, per il
momento, non suffragate da dichiarazioni ufficiali da parte dell’azienda.
Insomma, sappiamo che deve succedere, ma non sappiamo
precisamente quando, come, né quanti colleghi interesserà.
Unità Sindacale FALCRI SILCEA da mesi tiene sotto
controllo la situazione ed io personalmente provvedo ad aggiornarvi
costantemente perché una riorganizzazione del genere non può non destare
preoccupazione e non può non essere affrontata da tutti (azienda e delegazione
sindacale di gruppo) con la più alta attenzione al rispetto dei diritti dei
lavoratori. Con un occhio di riguardo particolare, se mi consentite, a noi di
Firenze che ormai subiamo riorganizzazioni al ritmo di oltre una all’anno.
P.S. – Come spero vi sia evidente mettendo insieme le
notizie che trovate in questo aggiornamento e nei precedenti, la
riorganizzazione del medio-lungo termine in Intesasanpaolo viene da lontano e
non è certo al termine della sua corsa. Parte dalla acquisizione e poi fusione delle
nostre aziende con le altre del gruppo; passa per i nuovi SFI nelle filiali
come da Provis. Da gennaio inizierà una nuova fase di questo processo, niente
più. C’è da preoccuparsi? Si, come ormai siamo preoccupati costantemente da
cinque anni a questa parte ad ogni nuovo soffio di vento. Ecco perché la
FALCRI non abbassa la guardia.
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