CONTRATTO NAZIONALE: SOLITO TEATRINO?
Ci
vorremmo sbagliare ma tutta questa manfrina fatta da improvvisi strappi e tanto
altrettanto strabilianti ricuciture ci lascia alquanto perplessi.
Sono
alcuni giorni che ci viene raccontato di trattative per il rinnovo
contrattuale altalenanti; un giorno tutto fila liscio e il giorno
successivo tutto ritorna in alto mare.
Solo
tre giorni fa, abbiamo assistito a dichiarazioni di fuoco di parte sindacale,
con tanto di rottura delle trattative e, scoppio finale, con due giorni di
sciopero, che già ieri l’ABI si è affrettata a convocare una riunione, guarda
caso proprio il 31 marzo (anticipata
oggi al 30 ndr.), e gli stessi “inviperiti” sindacati pronti di
corsa ad accettare.
Raccontato
così ha dell’incredibile quasi del burlesco.
Andiamo
per ordine: ciò che pare abbia fatto traboccare il vaso della pazienza
sindacale sembra sia stata la pretesa dell’ABI di concedere 80 euro di
aumenti (che poi non si tratterebbe nemmeno di aumenti, ma semplice
riallineamento all’inflazione) comprensivi di tagli agli scatti di anzianità.
A
quel punto il tavolone sindacale si sarebbe ribellato, avrebbe “rotto le
trattative” e chiamato alla guerra santa i lavoratori.
La
rabbia sindacale è stata rappresentata anche sulla stampa con dichiarazioni di
fuoco, poi invero più tiepide fino al momento del vero e proprio
miracolo, della riconvocazione dell’ABI proprio il 31 marzo, guarda caso
ultimo giorno di valenza contrattuale, e la relativa corsa da veri
centometristi (Bolt in confronto è un lento) dei sindacati ad accettare,
(verrebbe da dire che quando il padrone chiama…).
QUINDI
QUELLO CHE SEMBRAVA IMPOSSIBILE E’ DIVENTATO CONCRETO E SOLO IN POCHE ORE! E
POI SI DICE CHE I MIRACOLI NON ESISTONO!
Noi
ovviamente non sappiamo come andrà a finire, ma certo se ci ricordiamo come è
andata negli ultimi rinnovi contrattuali, che si è passati in due giorni da
litigate furibonde a spettacolari inversioni con tanto di improvvise
quanto improvvide firme di accordi, rimaniamo con i piedi ben piantati per
terra e attentissimi a quello che succederà.
Anche
la data scelta, ultimo giorno di valenza contrattuale la dice lunga. Se ben
ricordate è stato il solito uggioso ritornello sindacale degli ultimi
rovinosi rinnovi contrattuali: non si può mica rimanere senza contratto!
Eppure nei precedenti trenta anni di rinnovi contrattuali, il problema non si è
mai posto, e comunque c’è da chiedersi perché non anticipiamo le trattative
nei giusti tempi?!
Nel
frattempo proprio per fugare ogni dubbio e cattivi pensieri, riteniamo che il
sindacato abbia solo due cose da fare:
.
trattare sulla piattaforma sindacale approvata nelle assemblee dalle lavoratrici
e dai lavoratori, e non adeguarsi a quella dell’Abi,
.
prima di apporre qualsiasi firma tornare dai lavoratori e sentire il loro
preventivo parere.
QUESTA
SI CHIAMA TRASPARENZA.
Roma 27 marzo 2015
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