venerdì 28 febbraio 2014

Raggiunto l'accordo sulla procedura di licenziamento collettivo in Mediocredit oItaliano e Mediofactoring

Accolte molte delle nostre richieste anche se l'accordo raggiunto mantiene perplessità di carattere generale su alcuni contenuti.

Per sommi capi l'intesa raggiunta si sviluppa su due accordi a livello di singole aziende (mediocredito - mediofactoring) e un accordo di gruppo.

Gli accordi a livello aziendale stabiliscono che gli esuberi nelle singole realtà saranno gestiti attraverso:

L'uscita obbligatoria di tutti coloro che maturano i requisiti pensionistici di vecchiaia e anticipata  (requisiti AGO) entro il 31 dicembre 2015
Uscita su base volontaria di coloro che, maturando i requisiti INPS tra il 1 gennaio 2016 e il 30 giugno 2018, potranno richiedere di accedere ai prepensionamenti (c.d. fondo Esuberi) facendone domanda entro il 15 marzo p.v., secondo modalità che saranno a breve divulgate.

Verranno stabiliti percorsi di riconversione professionale per i colleghi (80) di mediocredito che saranno destinati alla nuova attività di finanza d'impresa e per quelli (circa 40, anche di mediofactoring) che avendo fatto domanda di trasferimento in rete (o la faranno entro il 15 marz#o 2014),saranno destinati a diversa attività.

Benche' saranno possibili demansionamenti professionale nella nuova organizzazione, così come previsto dalla legge, saranno mantenuti i livelli inquadramentali ed economici maturati da ciascuna lavoratrice e da ciascun lavoratore.

Gli esuberi non rientranti nelle uscite previste dagli accordi aziendali (vedi sopra) saranno gestiti attraverso l'uscita degli AGO a livello di gruppo (ossia tra coloro che maturano i requisiti INPS entro il 31/12/2015) sino a concorrenza delle uscite previste dal piano di ristrutturazione di mediocredito e mediofactoring. Il tutto sulla base di un accordo che dovrà essere concordato entro la fine del prossimo mese di marzo.

L'accordo stabilisce inoltre che il personale delle due aziende interessate dovranno fruire immediatamente, nel corso del 2014, degli eventuali residui di ferie al 31 dicembre 2013, delle ex festività, della banca delle ore nonché della residua riduzione di orario/sospensione dell'attività lavorativa di competenza per il 2015 oltre allo smaltimento già previsto entro fine anno di tutte le spettanze relative all'anno in corso.

Saranno inoltre accettate le domande di trasferimento giacenti alla data di stipula degli accordi e anche di quelle che perverranno entro il 15 marzo 2014.

Gli incontri di verifica previsti saranno programmati entro  il 30 giugno e 31 dicembre 2014.

Qualche perplessità rimane per l'applicazione dell'ASPI (assegno sociale per la inoccupazione) che per la prima volta nel settore verrà utilizzato a decurtazione della copertura garantita dal Fondo esuberi. Infatti a coloro che richiederanno l'accesso ai  prepensionamenti sarà garantita la prestazione di accompagnamento all'esodo per intero benché il fondo si accollerà la sola parte eccedente la quota ASPI pagata dall'Inps. Nonostante per gli interessati ciò non comporti alcuna penalizzazione, tale soluzione potrebbe costituire un precedente pericoloso - per il gruppo - per il futuro.

Riteniamo comunque che l'accordo, nel suo insieme, tuteli le lavoratrici e i lavoratori garantendone nella sostanza i livelli occupazionali e le condizioni economiche degli interessati.

Ci auguriamo che l'azienda non decida più di utilizzare metodi così estremi come minacciare licenziamenti attraverso la legge 223 per aziende e casi di questa natura, determinando inutili tensioni e stress. Ogni lavoratore ha una propria storia professionale e responsabilità famigliari che dovrebbero essere maggiormente rispettate.

Per quanto sopra rimaniamo a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti e anticipiamo sin da ora che sull'argomento indirremo una assemblea aperta a tutto il personale nella giornata di lunedì 3 marzo 2014. Per quanto ci riguarda siamo disponibili anche ad assemblee unitarie con le altre sigle sindacali. Vi faremo sapere.

Potete telefonarmi al 3477627687 (Basagni Federico)




Diretta dalla Trattativa - aggiornamento

Ieri sera l'azienda ha presentato la piattaforma di discussione.
L'accordo proposto si svilupperà su due livelli: il primo livello riguarderà le singole aziende, Mediocredito Italiano e Mediofactoring, quindi passeremo ad un livello di Gruppo. Il tutto per assorbire, senza particolari strappi a detta dell'azienda, gli esuberi denunciati.
I criteri ordinatori dell'accordo saranno l'obbligatorietà, per tutto il Gruppo Banca Intesa per i pensionabili AGO (coloro che hanno già maturato i requisiti minimi per la pensione), la volontarietà di accesso al Fondo Esuberi, la mobilità territoriale e professionale SENZA demansionamento e/o riduzione dello stipendio ma con riconversione/riqualificazione professionale finanziata mediante il Fondo di Solidarietà e a questo punto della trattativa carico dei lavoratori; oltre alla fruizione entro il presenta anno di tutte le ferie, straordinari riassorbiti obbligatoriamente dalla banca ore e la fruizione immediata di tutte le giornate di solidarietà obbligatoria già prevista dai precedenti accordi di Gruppo.

Questa mattina riprenderà la trattativa punto per punto.

giovedì 27 febbraio 2014

Diretta dalla trattativa

L'azienda ritira i licenziamenti, ma a che prezzo!
Pensionamento AGO obbligatorio.
Nuovo fondo esuberi volontario di Gruppo con scadenza 2019.
Riqualificazione di 80 nuovi advisory con formazione obbligatoria per 53 giorni; la formazione comporterà un periodo di part ti è obbligatorio a 22 ore e mezza con riduzione parziale della retribuzione.
Trasferimenti territoriali e di mansione con le stesse previsioni di formazione.
Tutto ancora in dubbio visto che stiamo aspettando la presentazione da parte dell'azienda di una piattaforma concreta su cui avviare la discussione che si prevede giungere a conclusione nella giornata di domani.
Unisin mantiene la propria posizione di contrarietà di fronte a soluzioni che possano penalizzare i lavoratori.
Vi terremo aggiornati.

mercoledì 26 febbraio 2014

PROCEDURE DI LICENZIAMENTO IN MEDIOCREDITO ITALIANO E MEDIOFACTORING! UNISIN RIBADISCE LA PROPRIA POSIZIONE!

Domani, 27 febbraio, la Delegazione di Unità Sindacale FALCRI SILCEA, si incontrerà con i rappresentanti aziendali e di Gruppo per il terzo incontro legato alla procedura di licenziamento collettivo ex L. 223/91 in Mediocredito Italiano S.p.A. e Mediofactoring S.p.A.

Durante tale incontro Unità Sindacale FALCRI SILCEA ribadirà la netta contrarietà ai licenziamenti perché ritenuti semplicemente inaccettabili, nonché la contrarietà a qualsiasi soluzione che penalizzi i lavoratori sia riguardo la loro professionalità sia per l’aspetto salariale.

Per ciò che riguarda Mediocredito Italiano si confermerà che è da ritenersi inconcepibile che aziende che hanno già subito pesanti ristrutturazioni nel recente passato, siano ancora oggetto di ulteriori riorganizzazioni con tanto di minaccia di licenziamenti. In un tale quadro ribadiremo ulteriormente che le responsabilità delle difficili situazioni, così come rappresentate dall’azienda, vadano ricercate non certo fra i lavoratori, ma sugli organismi amministrativi e manageriali della stessa.

Per quanto attiene a Mediofactoring si ribadirà che la procedura aperta sui licenziamenti per aziende che hanno maturato profitti fra i più alti del Gruppo appare addirittura assurdo e paradossale.

Il numero degli esuberi e la relativa ristrutturazione aziendale non possono essere determinati secondo un criterio lineare di taglio di costi e ogni eventuale soluzione deve rispettare la dignità professionale dei colleghi, evitando penalizzazioni retributive e scelte coercitive.

Unità Sindacale FALCRI SILCEA è ovviamente pronta a controbattere punto su punto le tesi aziendali che vorrebbero, in qualche modo, scaricare sui lavoratori il peso delle loro scelte.

Vi terremo informati sugli sviluppi.

giovedì 20 febbraio 2014

10.000!!!

Grazie a tutti i lettori per il grande successo... 10.000 contatti.
Un risultato insperato per un piccolo blog.


Invictus di William Ernest Henley
 
Dal profondo della notte che mi avvolge,
nera come un pozzo che va da un polo all' altro,
Ringrazio qualunque Dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho trasalito, non ho gridato a voce alta.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Al di là di questo luogo di collera e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretta sia la porta,
Quanto carica di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.

Si sta come d’autunno, sugli alberi le foglie!

Trovate le analogie! Chi va, non si sa cosa trova... ma chi resta?

Battaglia di Hamburger Hill
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La battaglia di Hamburger Hill fu la fase culminante dei combattimenti verificatesi tra forze americane e nordvietnamite durante la cosiddetta Operazione Apache Snow, sferrata nella primavera 1969 dal comando statunitense per schiacciare definitivamente le forze nemiche nella Valle di A Shau. "Apache Snow" fu la quarta e ultima operazione lanciata dagli Stati Uniti per ripulire dalla presenza nordvietnamita la regione, al confine tra il Vietnam del Sud e il Laos. Gli scontri più sanguinosi avvennero su quota 937, battezzata in seguito "Hamburger Hill" dagli americani per via dei soldati e dei cadaveri statunitensi che, a fine battaglia, erano disseminati e ammucchiati lungo le pendici della collina, quasi affastellati gli uni sopra gli altri appunto come gli strati del tipico panino americano.
Storia
Il mattino del'11 maggio 1969 gli uomini della compagnia B del 3º battaglione del 187º reggimento Fanteria aviotrasportata - a sua volta dipendente dalla 3ª Brigata della 101ª Divisione aviotrasportata americana - scesero dagli elicotteri su quota 937 per quello che avrebbe dovuto essere un semplice lavoro di routine nel quadro delle vaste operazioni previste dalla Apache Snow, quarta grande manovra americana nella Valle di Ashau dopo le operazioni Delaware, Somerset Plain e Dewey Canyon.
La loro missione tuttavia si rivelò ben presto estremamente difficoltosa: presi sotto tiro dai razzi e dal fuoco delle armi leggere delle forze nordvietnamite saldamente schierate e trincerate sulla cima della collina (due battaglioni del 29º reggimento nordvietnamita), gli aviotrasportati si ritirarono più volte giù dalle pendici, venendo respinti con perdite sanguinose a ogni nuovo tentativo di risalire il crinale, nonostante il massiccio supporto di fuoco fornito dagli aerei, dagli elicotteri e dall'artiglieria. Al calar della sera, più di trenta uomini erano rimasti feriti e dieci di loro erano morti. Furono fatti arrivare gli elicotteri per evacuare i feriti e fu ordinato un altro bombardamento per facilitare la conquista della collina.
Il giorno successivo un nuovo attacco in forze della compagnia B, condotto assieme ad altri reparti del 3º battaglione giunti di rinforzo, fu bloccato dal fuoco proveniente dalla fitta rete di bunker e trincee scavate dai nord vietnamiti sulle pendici della collina. Seguì quindi un nuovo intervento dell'aviazione, e poi un nuovo assalto duramente respinto con pesanti perdite: le compagnie B e C vennero quasi decimate. La situazione non migliorò di molto nei giorni seguenti: sotto la guida diretta dell'ostinato comandante del 3º battaglione del 187º reggimento, colonnello Weldon "Blackjack" Honeycutt (ufficiale coraggioso - venne ferito tre volte durante la battaglia - ma particolarmente rigido e dalle concezioni tattiche convenzionali) gli aviotrasportati vennero continuamente lanciati all'assalto in salita lungo le pendici della collina, con pochi risultati e perdite inutili.
Un attacco in forze, sferrato il 15 maggio congiuntamente dal 3º e dal 1º battaglione del 187º reggimento, giunse in vista della cima di quota 937 quando improvvisamente un elicottero, per errore, aprì il fuoco contro i soldati americani con razzi pesanti e mitragliatrici, causando gravissime perdite. Venne ordinata un'altra ritirata in attesa di ulteriori rinforzi della 3ª brigata, mentre il morale dei soldati crollava a livelli minimi (fino quasi al punto dell'ammutinamento).
Il 20 maggio un massiccio assalto condotto contemporaneamente da tutti e quattro i battaglioni del 187º reggimento aviotrasportato giunse fino a distanza ravvicinata, e permise di travolgere le posizione nemiche e di conquistare ciò che restava della sommità di Hamburger Hill. Nel corso della battaglia, gli americani avevano subito perdite particolarmente sanguinose: quasi 80 morti e 400 feriti mentre i vietnamiti erano riusciti a contenerle grazie all'ennesima fuga oltre confine. A battaglia conclusa, su un pezzo di cartone inchiodato a un albero, un anonimo scrisse: "Hamburger Hill. Ne valeva la pena?”.