giovedì 25 ottobre 2012

Accordo di armonizzazione; pensieri in libertà.

Alcuni colleghi mi hanno chiesto perché non mi sia espresso sul nuovo accordo di armonizzazione e mi sia, invece, limitato a pubblicare i volantini, opposti, apparsi sull'argomento.
Ovviamente non posso negare di essere decisamente più vicino alle posizioni della FALCRI che non degli altri. Questo perché ancora una volta non riesco a capire che cosa ci sia da esser contenti del l'ennesima ed inesorabile limatura dei nostri diritti. Ormai da anni, la nostra categoria, sta subendo un inarrestabile peggioramento delle proprie condizioni economiche e di lavoro in generale; ovviamente chiamato da "loro", limitazione dei privilegi, ma al riguardo mi sono già più volte espresso in precedenti post.
Ancora una volta non riesco a capire perché di fronte alla crisi economica chi debba metter mano al portafoglio siamo sempre i soliti lavoratori e solo marginalmente la classe dirigente.
Permesso ciò, dissento pero' in parte anche con chi vuol essere totalmente disfattista. La salvaguardia del posto di lavoro per i colleghi apprendisti e', direi, un importante obiettivo raggiunto. Così come, visto come si erano messe le cose (cancellazione di tutti gli accordi integrativi), in fin dei conti qualcosa si è tenuto.
Certo vorrei porre l'accento su un passaggio di cui nessuno ha parlato, ma che secondo me è deleterio. Al termine della normativa riguardo i limiti alla mobilità, con estrema tranquillità si dice: "tutte le tutele precedentemente previste salvo che lo spostamento non sia dovuto alla chiusura o al forte ridimensionamento dell'unità produttiva".
Lette queste parole mi è venuta in mente la nostra cara azienda. Non siamo forse nel bel mezzo di una grande ristrutturazione? Non si parla poi di fusione, chiusura, dismissione?
E la domanda rinasce spontanea: ma che fine ci vogliono far fare???

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